martedì 26 aprile 2016

Cari Xander e Kiki,
oggi, vi racconto una storia.

"Entriamo in questo negozio stranissimo. Tante luci, colori, suoni, sono voci ma noi non lo sappiamo ancora, e fa freddo, tanto freddo. Fuori dal negozio stavamo benissimo, tutto tranquillo ovattato ma soprattutto faceva caldo. Non siamo per niente felici di essere entrati in questo negozio. Fuori stavamo molto meglio, ma siamo dentro, non sappiamo perché ma siamo dentro.

Nel negozio, ci viene data un’automobile. Piccola, senza nessun optional, con un motore con pochi cavalli. Noi non abbiamo la patente e nessuno ci ha nemmeno mai spigato cosa è un’automobile. Appena entrati nel negozio, delle persone vestite strane, con dei camici, delle mascherine e dei guanti ci hanno preso letteralmente in braccio e ci hanno messo nell’automobile. Sempre queste persone vestite strane, spingono noi e la nostra nuova macchina nel negozio vicino.

Qui le cose sembrano più tranquille, meno luci e rumori, voci più basse ma sempre freddo e disagio fisico. Veniamo accolti da due persone, gentilissime con noi. Ci mettono la benzina, lavano la carrozzeria e continuano a dire a noi e a tutti quelli che entrano nel negozio quanto sia bella la nostra macchia. Passano tutto il tempo a curarsi della nostra automobile.

Passiamo tantissimo tempo in questo negozio, sempre con queste due persone, a cui iniziamo a voler bene. Iniziano anche a dirci di provare a guidare, ci dicono di non preoccuparci, di provare che tanto ci sono loro per qualsiasi cosa. 

Non ci spiegano però come funzionano i comandi.

Noi siamo intraprendenti e ci proviamo. Davanti a noi abbiamo delle “cose”, una rotonda, altre a forma di leve. Ci sono delle lucine e dei numeri. Iniziamo a toccare e schiacciare tutto. Ovviamente i risultati sono disastrosi ma la macchina inizia a muoversi. Sobbalza, gira, frena. 
Ci prendiamo gusto e iniziamo sempre di più a schiacciare, girare, muovere e provare. Ogni tanto sbagliamo e andiamo contro il muro del negozio, roviniamo anche la macchina ma le due persone gentili sono sempre li a consolarci e ad aggiustarla. 

A ogni accelerata, incidente, ogni cosa che facciamo con la macchina loro sono li a dirci bravi! E’ bello ci fa sentire bene, ci toglie la paura e quindi noi continuiamo con i nostri esperimenti. Abbiamo anche capito che c’è il clacson e lo suoniamo e suoniamo ancora. I due sono felici anche di questo.

Il nostro è un modello di automobile speciale, perché più passa il tempo e più diventa grossa e aumentano gli optional.

Quando iniziavamo finalmente a stare bene e a divertirci, più chilometri e meno muri, le due persone ci spingono fino alla scuola guida. 

A differenza di quanto uno potrebbe pensare, nella scuola guida, la prima cosa che hanno detto è “non muovetevi, non accelerate e state fermi dove siete”. E cosi siamo stati per tutto il tempo. Una cosa veramente frustratane. La cosa bella della scuola guida è che non siamo gli unici in macchina. Ci sono altri come noi, abbiamo tutti macchine diverse, ma con loro ci divertiamo. 
Gli istruttori parlano tutto il giorno, ci spiegano come è fatta la macchina, quali tipi di strade ci sono e soprattutto ci parlano delle regole e dei cartelli stradali. Ci raccontano un sacco di storie di altre automobili che hanno girato per le strade del mondo. 
Quasi tutti i giorni ci fanno fare degli esami sui cartelli stradali, pochissime volte ci fanno andare sulle strade a provare le nostre macchine.
Stiamo anni in questa scuola, e la nostra automobile speciale continua a diventare più grande, potente e bella. Noi iniziamo a prendercene cura, vediamo che più è bella la nostra automobile più siamo ammirati e alcune volte addirittura invidiati. Iniziamo a comprare delle cose per la nostra automobile. I maschi le gomme allargate e le marmitte più grosse e rumorose, le femmine invece cambiano colore e cerchi delle ruote tutti i giorni. A noi piace essere un po’ stile rally, infangati e puzzare un pò, invece le signorine sono sempre pulitissime e profumate di nuovo. Più o meno abbiamo messo tutti la radio. I pochi che possono permetterselo hanno il cellulare integrato nel cruscotto dell’ultima generazione a 12 pollici. Sono i più invidiati, lo vorremmo tutti quel cellulare.
Ogni giorno finita la scuola guida, torniamo nell’altro negozio, dove ci sono le due care persone. Però adesso sono meno attente e ci fanno meno complimenti, si preoccupano principalmente di metterci la benzina, di cambiarci le gomme e tenere il motore in efficienza. A noi non interessa più di tanto di loro, anzi se ci facessero trovare la tanica di benzina vicino al box dove stiamo di notte a riposare, sarebbe il massimo.

Finalmente abbiamo finito la scuola guida! Siamo pronti, siamo tutti in strada. Eccoci finalmente a sfrecciare per le vie del paese. Oramai la nostra automobile speciale non cresce più, siamo alla versione definitiva. Per un po’ continuiamo a tornare dalle due persone care per la benzina, per farci dare i soldi per comprarci l’ultima versione degli optional per l’automobile e quando abbiamo qualche problema con il motore. 
Loro ci hanno però avvisato che ci aiuteranno ancora per poco e che dobbiamo trovare noi il modo di “mantenerci”. Non abbiamo capito bene cosa intendono, abbiamo però capito che non ci daranno più la benzina e i soldi e che prima o poi dovremo comprarci un box nostro.

La regola di vita della scuola guida, “è più figo chi ha l’automobile più bella”, vige anche qui fuori. Anzi qui è estremizzata, guidiamo principalmente per avere i soldi per rendere la nostra automobile più bella. 

Ci sono delle strade, dove guidandoci sopra guadagni dei soldi, le chiamano le strade dei soldi. Più chilometri uguale più soldi. 
Facciamo chilometri e chilometri ogni giorno per guadagnare qualche soldo in più. “Chilometri uguale soldi” è la nostra regola di vita. Non ci interessa dove andiamo, l’importante è macinare chilometri. I più bravi e fortunati guidano nelle strade dei soldi delle città o sulle autostrade dei soldi, ma le automobili sono tante e le strade dei soldi meno, quindi alcuni di noi per guadagnare sono costretti a guidare tutto il giorno in strade dei soldi sterrate e polverose, nel fango o nel catrame. Ci sono talmente tante automobili e poche strade dei soldi, che alcuni di noi non riescono nemmeno a uscire dal box con la mattina. 
Si, ci sono le strade normali, quelle vicino al mare, quelle in montagna, quelle li sono vuote, si riempiono solo il sabato e la domenica. Sono vuote perché andando su quelle non si guadagnano soldi. A noi non interessa guidare, a noi interessa guadagnare soldi, così abbiamo visto e imparato che funzionano le cose.

Alcuni dei nostri amici della scuola guida sono andati via, hanno preso delle strade che non li hanno riportati più indietro. Sono andati da qualche parte nel mondo. Ogni tanto anche noi, prendiamo delle strade normali, andiamo a visitare qualche nuova città, e ci piace anche tanto. Ma quello è una svago non è la vita. 

Passano gli anni, di gomme ne abbiamo consumate parecchie. Iniziamo ad avere qualche problema con il motore e la carrozzeria ma fortunatamente ci sono i meccanici e i carrozzieri, che però costano e quindi giù il piede sulla tavoletta e via a fare ancora chilometri e chilometri sulle strade dei soldi.

Passano altri anni e il motore inizia a perdere sempre più colpi, non riusciamo a fare più i chilometri che vorremmo, e siamo costretti ad andare piano. Quelli delle strade dei soldi non ci vogliono più, loro vogliono automobili veloci e potenti per fare tanti chilometri. Anche la carrozzeria e le gomme non sono più il massimo. Iniziamo ad andare per le strade normali. 

Andando piano, finalmente ci accorgiamo che il paesaggio è bellissimo, e iniziamo a rimpiangere quando il motore andava alla grade ed eravamo dei missili, che nostalgia. Se avessimo adesso quel motore da usare su queste strade normali, potremmo vedere le cose belle di tutto il mondo. Iniziamo a capire perché tanti, tanti anni fa ci era stata data un’automobile. 

Iniziamo a chiederci perché nessuno ci ha mai detto che l’importate non era l’automobile in se, ma quello che potevamo fare con l’automobile, dove potevamo andare con l’automobile. 

Tutti a parlarci di prestazioni del motore, di colori della carrozzerie e di dimensione dei cerchi delle ruote. Tutti a valutare noi e gli altri sugli optional delle nostre macchina, a fare chilometri e chilometri sulle strade dei soldi per comprarsi l’ultimo modello di qualche cosa. Avevamo il baule pieno di un sacco di cose inutili, cha alla fine non hanno fatto altro che appesantirci in tutti i viaggi, facendoci fare più fatica e consumando più benzina.

Sì, avevamo bisogno dei soldi per poter comprare la benzina, senza non ci saremmo mossi, ma bastava quella per poter andare e partire a esplorare il mondo. Credevamo invece che la cosa più importante fosse rendere più bella, ricca e confortevole la nostra automobile. Abbiamo passato la vita a guardare dentro la nostra macchina, quando il mondo vero era fuori lungo le strade del mondo.

Ci era stata data l’automobile per poter guidare per il mondo e vedere le tantissime cose belle. Guidare in nuove città, percorrere nuove strade, tutte diverse. Salite, discese, dritte o tortuose, vicino al mare o in cima alle montagne. Nella foresta più verde e nel deserto più rosa. Guidare e guidare fino a capire quali fossero le nostre strade della vita preferite, fino a capire su quali strade volevamo veramente guidare. Abbiamo consumato tutte le nostre gomme sulle strade sbagliate, su quelle dei soldi. 

Abbiamo passato le nostre vite valutandoci sui nostri optional, su chi di noi avesse il display sul cruscotto più grande, su quanti cavalli avessero i nostri motori. 

Non è colpa nostra, nessuno ci ha mai spiegato queste cose, e anche se qualcuno ha provato a farlo, tutto intorno a noi ci diceva il contrario: “i soldi sono la cosa più importante, perché con i soldi fai benzina ma soprattutto…. con i soldi puoi comprarti quello che vuoi ed essere felice”, “i soldi sono la felicità”. Nessuno a parlarci di vivere il mondo e pensare che per farlo era sufficiente il modello base della nostra automobile, un po’ di benzina e la voglia di andare, di guidare guardando fuori del finestrino.



Tanti, tanti anni fa, ci è stata donata la cosa più preziosa al mondo, la vita attraverso un corpo. La cosa difficile è capire che il corpo è lo strumento per godere del dono della vita, non è il dono in se. Questa mancanza di consapevolezza ci ha fatto rimanere concentrati sul corpo, sullo strumento. Abbiamo passato la nostra vita cercando di arricchire il corpo e non di arricchirci di vita."

Kiki e Xander siete la cosa più bella della mia vita, vi voglio bene."

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